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Perché perdiamo i denti? Non ci penseremmo!
Anche se il problema odontoiatrico maggiormente temibile sia la carie, non è questa che stia al primo posto per la perdita dei denti.
Quando il salomonico re Mattia durante i suoi viaggi in incognito incontrò un vecchio tra le altre cose gli chiese: "Quanti sono ancora i trentadue?" – Oramai son solo dodici! – fu la risposta. (La domanda furba riguardava il numero dei denti).
Con l’avanzare dell’età possiamo perdere i denti. Le cause possono essere anche processi biologici, ma oggigiorno a questi livelli toccati dall’odontoiatria moderna – se ci rivolgiamo in tempo al medico – non dobbiamo necessariamente perdere i denti.
Non esiste l’impossibilità, solo l’incapacità?
L’opinione pubblica ritiene che la perdita dei denti avviene, primariamente a causa dei della carie. Al contrario, in realtà per la mancanza di denti sono responsabili le infiammazioni delle gengive e le malattie del parodonto susseguenti che hanno una pari responsabilità.
Per molto tempo i dentisti non sapevano come curare la paradentosi. Oggi invece, questo è un ramo abbastanza nuovo dell’odontoiatria e la parodontologia ha raggiunto parecchi successi nel trattamento delle malattie del parodonto, ossia nel salvare i denti.
La migrazione dei batteri
Il problema del sanguinamento delle gengive e della gengivite non è solo che siano fastidiosi o spesso sono dolorosi, ma anche che l’infiammazione si rinnovi di tempo in tempo, la gengiva circostante e proteggente il dente si distacca dal dente e vi si formano delle sacche. Queste sacche infiammatorie formantesi tra la radice e la gengiva contengono moltissimi batteri, tessuti infiammati, tartaro. Perciò – anche senza sintomi fastidiosi – si può formare un’infiammazione permanente, trasformandosi in un focolaio per i bacilli. Questo processo diventa inarrestabile. Poiché a causa dell’infiammazione permanente le gengive fanno male, si gonfiano, non riusciamo a curare decentemente i denti e i patogeni si moltiplicano, i sintomi divengono cronici, quindi la malattia del parodonto iniziata è seguita dal lento ritiro patologico della gengiva e dal deperimento dell’osso mascellare. Infine i denti si allentano e cadono.
In seguito alle ricerche scientifiche degli ultimi anni si ha scoperto che i batteri che causano le malattie del parodonto possono avere un ruolo anche nella formazione di gravi malattie cardio-vascolari, poiché dal cavo orale entrano nella circolazione sanguigna e danneggiano le pareti delle vene.