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Dettagliatamente della malattia paradontale e del suo trattamento

Dettagliatamente della malattia paradontale e del suo trattamento

Vale la pena sapere della malattia paradontale, perché anche accanto a pochi sintomi porta alla perdita dei denti.

Chi sarebbe contento se un dente non cariato ad un tratto cominciasse a muovere poi cadesse? Questa malattia senzta trattamento ha queste conseguenze. La malattia paradontale non tocca il dente, ma i tessuti di paradonto (mascella, legamento paradontale).

Le fibbre collagene fissano fortemente la radice dentale all’osso circostante. Se nella fessura sottile tra la gengiva e il dente gli agenti patogeni prendono sede permanentemente e si moltiplicano, nasce un’infiammazione nei tessuti più profondi sotto la gengiva.

Quest’infiammazione danneggia le fibbre collagene, e porta al riassorbimento dell’osso. In conseguenza del riassorbimento dell’osso tra la radice dentale e la gengiva si sviluppa una cosiddetta tasca (non in tutti i casi), la quale il dentista diagnostica con una sonda speciale (strumento di controllo spuntato). La tasca è piena di batteri. I batteri distruggono i tessuti di paradonto irreversibilmente, così il dente comincia a muovere. La mobilità rinforza, e prima o poi il dente cade. Per tutto questo i responsabili sono i batteri che vivono nella placca e nel tartaro dentario.

Che cosa può fare Lei contro?

  1. Lavi profondamente i denti e (se ci sono) anche le protesi! È un’idea sbagliata che il dente coperto da una corona non va lavato! Pensare che la corona protegge il dente dalla carie è scorretto. Da una parte il dente può cariarsi sotto il bordo della corona, d’altra parte il nemico principale del paradonto è la placca!
  2. Faccia eliminare il tartaro dentario frequentemente! Poiché l’eliminazione del tartaro succede esclusivamente in uno studio odontoiatrico, con l’occasione il dentista controlla lo stato dei denti, della gengiva e del paradonto, così l’intervento importa anche una visita di controllo!
  3. Stia attenta all’alimentazione e alla salute! Controlli ogni tanto il tasso di glicemia, non fumi!
  4. Se la Sua gengiva sanguina, l’alito è cattivo, magari i denti cominciano a muovere, si rivolti con fiducia al nostro dentista!

I sintomi della malattia paradontale:

  1. gengiva gonfiata, violacea
  2. gengiva sanguinante
  3. recessione della gengiva
  4. uscita di secrezione ostica dalla gengiva
  5. gengiva sensibile
  6. denti mobili
  7. denti rimossi, che formano un angolo diverso
  8. succede il gonfiore delimitato rotondo della gengiva, che contiene secrezione, e può aprirsi
  9. l’alito cattivo
  10. raramente può essere asintomatico

I batteri hanno un ruolo principale nella nascita della malattia paradontale, però ci sono anche altri fattori, i quali possono aggravare la malattia, accelerare il progresso.

Questi fattori:

  1. otturazioni e corone fatte male
  2. trascurare il controllo dentistico
  3. posizione, contatto irregolare dei denti, per cui masticando operano degli effetti dinamici infelici
  4. fumo
  5. stress
  6. diabete
  7. infezione di HIV
  8. malattie da carenza alimentari
  9. osteoporosi
  10. età, sesso
  11. predisposizione genetica

Per il bene dei suoi denti dovrebbe escludere anche questi fattori (certamente la sua età, sesso e geni non può cambiare, ma gli altri sono evitabili) per non far diventare più grave la malattia paradontale.

In quale forma può manifestarsi la malattia paradontale?

La malattia paradontale può toccare uno o più denti, o può essere generale, cioè si estende per tutti i denti.

  1. La sua forma cronica si sviluppa più lentamente, in fondo stanno la placca, il tartaro ed otturazioni, corone sbagliate come origine.
  2. La malattia paradontale aggressiva è uno stato gravissimo, sviluppato velocemente, la cui nascita sono responsabili piuttosto i fattori genetici e una specie batterica. In questi casi è tipico che il paziente non ha, o ha solo pochi denti cariati, si lava i denti bene, e malgrado che la quantità del tartaro è poca, insorge un grave riassorbimento dell’osso, che purtroppo è guaribile difficilmente o irrversibile. Mentre la malattia paradontale aggressiva può succedere anche in giovinezza, quella cronica caratterizza piuttosto la generazione oltre 35.

Quale trattamenti ci sono?

Il primo compito è l’eliminazione dell’infiammazione. Siccome la causa dell’infiammazione sono i batteri sotto- e soprastanti alla gengiva, così il trattamento ha due elementi importanti:

  1. depurazione sotto la gengiva, la quale esegue il nostro dentista
  2. depurazione sopra la gengiva, che include l’eliminazione del tartaro (compito del dentista o dell’igienista dentale) e nel futuro il mantenimento dello stato privo di placca (compito del paziente).

Il mantenimento dello stato privo di placca, e dell’igiene orale perfetta è indispensabile durante e anche dopo tutto il trattamento. Per questo è necessario imparare la tecnica giusta della spazzolatura dei denti e l’uso di strumenti per la depurazione dentale (filo di seta interdentale, scovolino interdentale). In questo aiuta il nostro dentista.

Se vuole cominciare già oggi la cura dentale perfetta, ci permetta di dare alcuni consigli utili:

Di filo di seta interdentale ne può scegliere qualsiasi marca, non ci sono grandi differenze fra loro. Strappi un pezzo di 50 cm, poi tiri fra i due indici. Lo guidi delicatamente fra i denti muovendolo dentro e fuori, non lo schiocchi in nessun modo, perché può provocare il danneggiamento della gengiva. Dopo esser passato il filo attraverso il punto d’incontro di due denti, portalo nella direzione di un dente, per toccare la sua superficie. Così pulisce maggiore superficie del dente. Poi muova il filo dentro e fuori, su e giù, per rimuovere le particelle di cibo bloccate sulla superficie del dente. Ripeta l’operazione limandolo sull’altro dente.

Faccialo tra tutti i denti!

Se in qualche posto sente un blocco o sfilacciarsi del filo interdentale, si rivolga al nostro studio dentistico, perché questo può essere il primo segno della carie dei denti sulla superficie interdentale nascosta.

A chi proponiamo l’uso del filo di seta interdentale?

  1. consigliamo a tutti almeno una o due volte alla settimana
  2. è indicata l’usanza più frequente (per es. al giorno)
  3. per i pazienti sofferenti in malattia paradontale, se lo spazio interdentale è stretto
  4. nel caso di dentatura accumulata
  5. per portatori di apparecchio ortodontico
    • Esiste un filo di seta interdentale speciale (Superfloss), che grazie alla sua formazione particolare si può guidarlo anche al di sotto di ponti e di brackets di apparecchi ortodontici o tra i denti fissati. Infatti una sua punta è rigida come una stringa, così non si deve passare attraverso il punto d’incontro dei denti. Il suo uso è simile all’uso del filo interdentale convenzionale.
    • L’uso del scovolino interdentale è indispensabile, se la papilla gengivale nel spazio interdentale è già distrutta per la malattia paradontale, ed è aperta una fessura a triangolo. È consigliato anche per la pulizia di spazi interdentali ampi, perché questi posti sono irraggiungibili per lo spazzolino normale. I scovolini interdentali sono strumenti piccoli, sottili, allungati, simili agli scovolini di vetro. Esistono in diversi dimensioni, per la misura ottima per Lei, chieda l’aiuto del nostro dentista. Il scovolino viene guidato nello spazio interdentale perpendicolarmente alla superficie dei denti, che deve venire fuori dalla parte della lingua. Cioè la sua posizione è quasi orizzontale. A questo punto puliamo profondamente lo spazio interdentale girandolo e con movimenti fuori-dentro. Ripetiamo questo in ogni spazio interdentale dove può entrare lo scovolino.

La terapia Oki

In che cosa consiste la terapia Oki?

  1. Nel primo passo usiamo eliminazione ultrasonica del tartaro sopra e sotto la gengiva. Questo succede come abbiamo scritto all’infiammazione paradontale, e lo segue lucidatura.

  2. La prossima volta segue la depurazione sotto la gengiva (curettaggio), durante il quale eliminiamo non solo il tartaro, ma anche il tessuto infiammato e il cemento dentale contagiato. Praticamente annientiamo la maggior parte dei batteri.

    Il curettaggio viene eseguito in anestesia locale, quindi è un intervento indolore. Succede con strumenti manuali speciali e sterili, che possono depurare la superficie della radice con la loro punta affilata in modo meccanico, con la parte arrotondata fanno uscire delicatamente la parte molle ammalata dalla tasca, che con fattori d’infiammazione mantengono la reazione dei tessuti. Il trattamento viene eseguito per quadrante (la dentatura è suddivisa in quattro quarto. Un quadrante significa un quarto, in cui si trovano due incisivi, un canino, due premolari e tre molari) o per dente secondo l’espansione della malattia paradontale. Se tutti i suoi denti sono interessati, è possibile, che il nostro dentista Le consigli la disinfezione totale che si fa in due giorni. La sostanza dell’ intervento è depurare ogni tasca ammalata tra breve tempo (in due giorni), evitando reinfezione delle tasche pulite dalle altre. Cioè in due giorni consecutivi succede il trattamento di due e due quadranti. Alla fine del trattamento mettiamo medicina antisettica nelle tasche. Questo per un certo grado e tempo ostacola il nuovo stabilimento dei batteri. Dopo l’intervento di solito non c’è dolore, ma può succedere. In questo caso consigliamo di prendere degli antidolorifici da banco.

  3. 3-4 settimane dopo il curettaggio c’è un controllo. In questo valutiamo la misura della guarigione, l’efficienza dell’igiene orale personale. Se ci vuole un’altra terapia Oki (per esempio correzione del bordo dell’otturazione, limatura dell’otturazione grossa, cambiamento di protesi cattiva), lo facciamo in questa fase.

  4. Interventi necessari raramente:

    • Raramente succede, che malgrado la depurazione sotto la gengiva e il lembo chirurgico non riesce a far diventare il paradonto privo di tasche. La causa di questo può essere l’ingrossamento eccessivo dell’epitelio della tasca, e per questo non guarisce bene. In questo caso l’epitelio della tasca viene eliminato con una piccola operazione, e così liquidiamo il covo dei batteri. Questo si chiama gingivectomia. È un intervento abbastanza piccolo, che si fa in anestesia locale. Resechiamo delicatamente la superficie della gengiva sposta al dente, cioè l’epitelio della tasca dalla gengiva. Puliamo la tasca, poi rimettendo al posto la gengiva, la fissiamo suturandola fra i denti.

    • Se dopo la terapia Oki, cioè dopo la scomparsa dell’infiamazione la gengiva non diventa estetica, c’è possibilità della plastica di gengiva. Questo significa una piccola correzione, un insignificante intervento, non è impegnativo per la splendida guarigione velocissima della gengiva. Lo consigliamo anche a quelli che per assunzione di farmaci o per diatesi si è ingrandita la gengiva.

Se il trattamento finisce, non c’è altro che mantenere il risultato. Anche questo ha bisogno di attenzione, perché chi una volta ha già avuto la malattia paradontale, la avrà di nuovo con maggior probabilità. Per questo curiamo i nostri pazienti, li controlliamo ogni 3-6 mesi. Durante le visite di controllo misuriamo lo stato del paradonto, e diamo aiuto con consigli personali per il mantenimento dello stato sano. Facciamo anche depurazione ultrasonica per aiutare di non avere tartaro e placca. La cura della malattia paradontale dura a vita. I nostri dentisti fanno tutto per mantenere i suoi denti per tutta una vita!

Ci sono dei casi della malattia paradontale, che porta la rovina craterica dell’osso. Nasce la tasca d’osso verticale. Nel caso di denti pluriradicolari l’osso fra le radici può esser riassorbito. In certi casi è possibile ricostruire questi difetti, cioè restituire il paradonto. A questo servono le operazioni rigeneranti. Durante la rigenerazione i tessuti rovinati vengono sostituiti con tessuti dello stesso tipo e funzione, che l’originario. Sarebbe bellissimo se potessimo farlo in ogni caso, ma secondo la scienza d’oggi questo è realizzabile solo limitatamente ed in certi casi.

La tecnica rigenerativa:

A che cosa serva la tecnica rigenerativa?

Quando si può fare un’operazione rigenerativa?

  1. se la terapia Oki è di successo, non ci sono segni di infiammazione
  2. la malattia paradontale è in stato inattivo
  3. il paziente mantiene un’ igiene orale ottima
  4. lo stato di sanità generale del paziente è buono
  5. il defetto dell’osso è delineato da osso almeno un po’
  6. il paziente non fuma

Con quale mezzi si può ottenere la rigenerazione?

Lo scopo dell’operazione rigenerativa è ricostruire i tessuti originali (osso, gengiva, cemento della radice, fibre collagene). Per questo sono necessari da una parte la presenza di fattori di crescita provenienti dall’osso e dal sangue, dall’altra parte uno strato, che protegge il cratere osseo dalla proliferazione veloce dell’epitelio gengivale.

  • Le membrane sviluppate specialmente per questo scopo sono perfettamente adatte per questa funzione: chiudono il difetto del paradonto dall’epitelio gengivale, così possiamo dare luogo all’osteogenesi.

La membrana può essere:

  1. non riassorbibile (Gore-Tex, teflon) la cui vantaggio è che tiene la sua forma, cioè da luogo all’osso, però dopo la guarigione va eliminata con un’altra operazione.
  2. riassorbibile, che può essere in collagene di base acido polilattico, acido poliglicolico. È meno rigida, così di solito si mette una materia sostituto osseo sotto la membrana per non ammaccarsi. La membrana riassorbibile però non viene eliminata con una seconda operazione.

Nessuna membrana causa reazione allergica, sono totalmente adatti per il tessuto. Lavoriamo con materia la cui efficacia è provata con prove cliniche. La membrana viene inserita dopo lo scoprimento della gengiva, coprendo il difetto del paradonto e dando luogo all’osso. In certi casi bisogna fissare la membrana con filo o con ribattino in titanio.

  • L’applicazione delle membrane le combinano spesso con materie che contengono fattore naturale che aiuta la crescita. La materia così usata più spesso è l’Emdogain, che ottengono dallo smalto. Dopo la sua applicazione clinica le ricerche istologiche hanno provato formazione di nuovo cemento, di nuovo legamento paradontale, e di nuovo osso.
  • L’uso di materie per sostituto osseo non è necessario in ogni caso, ma spesso le usano abitualmente quando dal suo uso aspettano risultati migliori. Le materie per sostitutő osseo sono composte da componenti minerali e inorganici secondo la composizione dell’osso, hanno lo scopo di formare una struttura portante per l’osso in formazione. Queste materie si integrano perfettamente e con il loro aiuto l’osso nuovo sarà di ottima qualità.

Le materie rigenerative presentate vengono utilizzati da sola o combinando tra esse. Che quale materia o quale combinazione è consigliata per Lei, lo determina sempre il dente dato, la natura, la profondità e la forma del difetto.

Come succede un’operazione rigenerativa?

  1. anestetizziamo bene tutti i luoghi in cui l’operazione può estendersi
  2. dopo esser anestetizzato facciamo la prima incisione alla cresta gengivale, se bisogna, la completiamo con incisioni verticali
  3. separiamo la gengiva dalla sua base con uno strumento spuntato
  4. depuriamo e lisciamo le superfici delle radici affinché non ci rimangano dei batteri, che potrebbero alterare il successo della guarigione
  5. se c’è bisogno mettiamo sulla superficie radicolare la materia rigenerativo (per es. Emdogain), e riempiamo il cratere con materia per sostituto osseo
  6. inseriamo la membrana e la fissiamo bene ai labbri
  7. rimettiamo la gengiva e la chiudiamo con sutura

L’operazione dura circa un’ora, un’ora e mezza, ma il tempo dipende anche dalla grandezza del territorio.

Che cosa potrebbe essere previsto dopo l’operazione? Che doveri ci sono?

  1. è sconsigliato mangiare dopo l’intervento mentre l’anestesia dura
  2. nei giorni dopo l’operazione si può sentire un dolore debole, massimo medio, per cui a richiesta il medico prescrive l’antidolorifico per Lei
  3. il territorio operato va pulito delicatamente, ma bene con spazzolino e con scovolino interdentale
  4. lavati i denti si usa colluttorio alla clorexidina
  5. nella prima settimana dopo l’intervento ogni giorno si deve ritornare nel nostro studio dentistico per controllo e lavanda (è importante controllare se la membrana sia in posto)
  6. l’eliminazione della sutura succede dopo una settimana dell’operazione
  7. nelle settimane 2.-6. basta venire a controllo una volta settimanalmente
  8. la membrana non riassorbibile rimane dentro per 4-6 settimane, poi viene rimossa con una seconda operazione (la cui durata è molto meno breve della prima)
  9. dopo 6 settimane ci vuole un controllo ogni mese, più tardi ogni 3 mesi
  10. la guarigione totale dura per 9-12 mesi, dopodiché controlliamo il successo dell’intervento con radiografia

Quale risultato possiamo aspettare dall’operazione rigenerativa?

  1. le tasche ossee profonde diventano più basse, magari toltalmente riempite, e così il covo dei batteri sparisce, lo stato senza infiammazione diventa sostenibile per lungo tempo.
  2. le superfici diventano ben pulibili, che è la base dell’igiene orale buona
  3. il dente lo tiene più osso, e così si può fare delle protesi
  4. se lo abbiamo fatto per preparazione dell’ impianto, dopo la guarigione totale si può impiantare
  5. se lo scopo era curare la recessione della gengiva, allora l’operazione rigenerativa assicura la base ossea per la gengiva, nel caso di mancanza della quale, si abbasserebbe dal dente di nuovo

Le operazioni rigenerative sono tecniche che richiedono grande precisione, attenzione e pratica. Nel nostro studio dentistico la applichiamo con la partecipazione di dentisti e assistenti cattedrati, molto esperti ed empatici per la Sua massima sicurezza e contentezza! In quest’immagine di radiografia panoramica si vede un paziente che ha una malattia paradontale grave, avanzata, che si è sviluppata circa in 15-20 anni. In questo caso la prognosi dei denti è cattivissima, ma con controllo frequente si può evitare questo stato.

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